Il Referendum consultivo, che si è tenuto nel Granducato di Lussemburgo il 7 giugno scorso – e per il quale ha potuto votare solo chi aveva la cittadinanza lussemburghese – è finito con un secco no. Uno schiaffo a chi sperava che l’integrazione del 46% dei cittadini stranieri potesse passare attraverso la partecipazione politica.