Quest’anno i festeggiamenti per il 25 aprile assumono un significato più profondo: sono passati 70 anni dal 1945, anno della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Un anniversario importante, un motivo in più per non dimenticare e tener viva la memoria del coraggio delle donne che hanno combattuto, al pari degli uomini, per gli ideali della libertà e della democrazia del nostro Paese.
La Resistenza delle donne non è stata uguale a quella degli uomini e, per molto tempo è rimasta avvolta nel silenzio. Le foto delle partigiane col fucile alle spalle oggi sembrano scontate, ma per anni non hanno neppure circolato. Solo negli Anni ‘70 la storiografia ha cominciato ad occuparsi di questo aspetto particolare della nostra storia e sono stati pubblicati libri di testimonianze e saggi per mano di storiche e politiche, come per es.: La Resistenza taciuta. Dodici vite di partigiane piemontesi, di Anna Maria Bruzzone e Rachele Farina, Laterza, 1976 e Compagne di Bianca Guidetti Serra, Einaudi, 1978. E anche Breve storia del movimento femminile in Italia di Camilla Ravera, Editori Riuniti, 1978 tutti libri che hanno aperto la strada alla riconoscimento della presenza femminile nella narrazione pubblica della Resistenza. Finalmente, oggi, si può parlare liberamente del ruolo assunto dalle donne italiane in una delle pagine di Storia italiana tra le meno conosciute e più controverse.